150 anni della Tavola Periodica degli Elementi Chimici (F. Parmeggiani)

150 anni della Tavola Periodica degli Elementi Chimici (F. Parmeggiani)

Breve Sommario

Il video ripercorre la storia della chimica, partendo dall'antica Grecia fino alla creazione della tavola periodica di Mendeleev. Vengono presentati i contributi di figure chiave come Empedocle, Aristotele, gli alchimisti, Robert Boyle, Joseph Black, Henry Cavendish, Joseph Priestley e Antoine Lavoisier, evidenziando le loro scoperte e teorie che hanno portato alla comprensione moderna degli elementi e della materia.

  • Esplorazione delle teorie degli elementi fondamentali nell'antichità.
  • Il ruolo dell'alchimia nella scoperta di nuovi elementi e processi chimici.
  • La rivoluzione chimica di Lavoisier e la nascita della chimica moderna.
  • Il contributo di Volta e Davy nella scoperta di nuovi elementi tramite l'elettrolisi.
  • L'importanza della spettroscopia nell'identificazione degli elementi.
  • La creazione della tavola periodica di Mendeleev e la sua capacità di predire nuovi elementi.

Introduzione: Panettone, Spumante e Chimica

L'introduzione presenta l'argomento della serata: la storia della chimica e la risposta alla domanda fondamentale su cosa sia fatta la materia che ci circonda. Si accenna al ruolo cruciale della chimica nello studio della composizione e trasformazione della materia, sottolineando l'importanza della tavola periodica e il suo significato storico.

Gli Elementi Fondamentali nell'Antica Grecia

La storia inizia nell'antica Grecia con Empedocle di Agrigento, il primo a tentare di sistematizzare la struttura della materia introducendo l'idea dei quattro elementi fondamentali: aria, acqua, terra e fuoco. Viene descritto il suo esperimento con la clessidra per dimostrare che l'aria è materia. Aristotele completa questa immagine aggiungendo le caratteristiche e le proprietà condivise da questi elementi, creando una sorta di prima tavola periodica.

Alchimia: Scienza, Filosofia e Misticismo

Si discute di come in Cina, India, Tibet e Medio Oriente, in particolare in Egitto, si sviluppa l'alchimia, una combinazione di scienza, filosofia e misticismo. Gli alchimisti cercavano di trasformare i metalli vili in oro e di ottenere l'elisir di immortalità. Questo viaggio era visto come un perfezionamento spirituale. L'alchimia arriva in Europa, dove secoli di lavoro portano a importanti conoscenze e processi, come la preparazione del sapone, profumi, vetreria da laboratorio, distillazione e polvere da sparo.

La Scoperta del Fosforo da Hennig Brand

Si racconta la storia di Hennig Brand, un alchimista che nel 1669 scoprì il fosforo mentre cercava la pietra filosofale. Viene descritto il dipinto di Joseph Wright of Derby che rappresenta questo momento. Brand, cercando l'immortalità, isolò un elemento che brillava intensamente, il fosforo, il primo elemento moderno ad essere scoperto.

Robert Boyle e il Chimico Scettico

Il problema della cripticità delle ricette alchemiche viene affrontato da Robert Boyle, che nel 1661 pubblicò "Il chimico scettico". Boyle descrive accuratamente le procedure e gli esperimenti, segnando il passaggio dall'epoca oscura del Medioevo all'età della ragione e dell'illuminismo.

La Scoperta di Diversi Tipi di Aria: Black, Cavendish e Priestley

Nel 1700, si scoprono diversi tipi di aria. Joseph Black scopre l'anidride carbonica, un gas denso che sopprime la combustione. Henry Cavendish scopre l'idrogeno, un gas leggero che brucia producendo acqua. Joseph Priestley, uno scienziato amatoriale, scopre nove tipi diversi di aria, tra cui l'ossigeno, che supporta la combustione in modo eccezionale. Priestley osserva che un topo sopravvive più a lungo in ossigeno puro e sperimenta su se stesso, notando una leggerezza nel petto.

La Teoria del Flogisto e la Rivoluzione di Lavoisier

Si spiega la teoria del flogisto, secondo cui la combustione è dovuta al rilascio di flogisto da un oggetto. Lavoisier, un esattore delle tasse con la passione per la chimica, introduce il concetto di conservazione della massa e bilanciamento delle reazioni chimiche. Lavoisier dimostra che la combustione è una reazione di combinazione con l'ossigeno, distruggendo la teoria del flogisto e dei quattro elementi. Nel 1778, Lavoisier pubblica "Elementi di chimica", il libro più importante della chimica moderna, che definisce un elemento come un corpo che non può essere scomposto in corpi più semplici.

La Sfida di Lavoisier e la Scoperta di Nuovi Elementi

Dopo la morte prematura di Lavoisier nel 1794, la sua sfida di scomporre i composti per trovare nuovi elementi porta alla scoperta di 16 elementi in circa 15 anni.

Volta, Davy e l'Elettrolisi

Alessandro Volta inventa la pila, la prima fonte portatile di energia elettrica. Humphry Davy utilizza la pila per decomporre sostanze che Lavoisier non era riuscito a scomporre, isolando nuovi metalli come il potassio, che reagisce violentemente con l'acqua. Davy scopre anche calcio, stronzio, bario e sodio.

Kirchhoff, Bunsen e la Spettroscopia

Gustav Kirchhoff e Robert Bunsen (l'inventore del becco di Bunsen) scoprono che ogni elemento conferisce un colore unico alla fiamma. Utilizzando un prisma e un analizzatore ottico, decompongono la luce e ottengono spettri di frequenze ben definite, creando un codice a barre univoco per ogni elemento. Kirchhoff utilizza questa tecnica per identificare nuovi elementi come il cesio.

Mendeleev e la Tavola Periodica

Nel 1868, con 63 elementi noti e parecchio disordine, Dimitri Mendeleev crea la tavola periodica. Mendeleev, professore di chimica a San Pietroburgo, si propone di scrivere un libro di testo e concepisce un sistema per ordinare gli elementi basato sui pesi atomici e sulle proprietà chimiche. Mendeleev lascia degli spazi vuoti nella tavola, prevedendo l'esistenza di elementi non ancora scoperti e le loro proprietà. La scoperta di scandio, gallio e germanio conferma le previsioni di Mendeleev. La scoperta dei gas nobili da parte di William Ramsay completa la tavola.

Conclusione e Ringraziamenti

La presentazione si conclude con un ringraziamento al Politecnico, alla Società Chimica Italiana, a Zanichelli e a Floor per il supporto. Si conclude con un esperimento spettacolare che coinvolge idrogeno e ossigeno, dimostrando la potenza della chimica.

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