Caravaggio: La canestra di frutta - il genere della natura morta

Caravaggio: La canestra di frutta - il genere della natura morta

Breve Sommario

Questa video lezione esplora la celebre "Canestra di frutta" di Caravaggio e la nascita del genere della natura morta. Si analizza il contesto storico e culturale, l'influenza del Cardinale Federico Borromeo, e il significato simbolico dell'opera. Si confronta l'approccio di Caravaggio con le convenzioni artistiche del Rinascimento, evidenziando la sua capacità di ritrarre la realtà in modo crudo e veritiero.

  • Contesto storico e culturale della Milano del Seicento.
  • L'importanza del Cardinale Federico Borromeo come mecenate e promotore della cultura.
  • La rivoluzione di Caravaggio nel genere della natura morta, con un'attenzione al realismo e alla rappresentazione della caducità.

Introduzione

La lezione introduce l'analisi della "Canestra di frutta" di Caravaggio, un'opera celebrata che invita a riflettere sulla nascita e l'evoluzione del genere della natura morta.

Cardinale Federico Borromeo

La storia del dipinto si intreccia con la Milano del primo Seicento e la figura del Cardinale Federico Borromeo, cugino di San Carlo Borromeo. La "Canestra di frutta" è oggi custodita nella Pinacoteca Ambrosiana di Milano, con una datazione stimata tra il 1597 e il 1600.

Le parole di Manzoni (la biblioteca e la pinacoteca)

Alessandro Manzoni, nel capitolo 22 dei "Promessi Sposi", descrive il Cardinale Borromeo come una figura positiva che finanziò una biblioteca pubblica e una pinacoteca, aprendo la cultura e l'arte al popolo. Manzoni celebra l'idea di cultura condivisa e la lungimiranza del Cardinale nell'offrire istruzione e bellezza a tutti.

La descrizione del Borromeo

Documenti del 1607 testimoniano la presenza della "Canestra di frutta" nella collezione del Cardinale Borromeo. Il Cardinale descrive il dipinto, evidenziando la presenza di fiori e la sua unicità, tanto da non trovare un'opera simile per bellezza.

Sotto la protezione del Del Monte (Galileo e la musica)

Il Cardinale Federico Borromeo riconobbe il talento di Caravaggio, che all'epoca era sotto la protezione del Cardinale Francesco Maria del Monte. A Palazzo Madama, Caravaggio entrò in contatto con la scienza e la musica, frequentando personalità come Galileo Galilei, influenzando la sua produzione artistica.

Gli incarichi minori nella bottega del D'Arpino

Caravaggio, nato a Milano, si trasferì a Roma nel 1592. Inizialmente, lavorò in diverse botteghe, realizzando parti minori delle opere, come dettagli di nature morte. Giovanni Bellori racconta che Caravaggio mal sopportava questi incarichi, considerandoli di minor valore rispetto alle figure umane.

"Un quadro buono di fiori, come di figure" (oggetti quotidiani)

Il Marchese Vincenzo Giustiniani riporta una frase di Caravaggio che rivoluziona la concezione dell'arte: un dipinto di fiori può essere tanto valido quanto uno di figure. Caravaggio eleva gli oggetti umili e quotidiani, come le nature morte, a soggetti degni di rappresentazione artistica.

Pittura rinascimentale (idealizzazione e modelli dell'arte) vs natura

Caravaggio si distingue dalla tradizione rinascimentale, che idealizzava la figura umana e si basava sui modelli dell'arte classica. Caravaggio, invece, si pone direttamente di fronte alla realtà, anche quando si tratta di una cesta di frutta, rifiutando l'idealizzazione e ricercando la verità nella natura.

Il generi dell'arte

Nella pittura esistono diversi generi: il genere sacro, il genere mitologico, il genere allegorico e il genere della natura morta. Quest'ultimo, prima di Caravaggio, era considerato un genere minore, spesso relegato a dettaglio in opere più importanti o a puro svago.

Il genere della Natura morta (prima svago, diletto o dettaglio)

La natura morta, prima di Caravaggio, era spesso legata a un dettaglio di un genere sacro o considerata un puro svago. La figura umana era considerata il soggetto elevato da rappresentare, mentre la natura morta era relegata a un ruolo secondario.

Il significato simbolico sacro (Calvesi)

Secondo lo storico dell'arte Maurizio Calvesi, la natura morta poteva avere una valenza simbolica legata al sacro, associata alla figura di Maria o alla Chiesa. In questo senso, la natura morta compariva talvolta come corredo di scene sacre.

Esempi (Aertsen, Campi, Bacon)

La natura morta conobbe una diversa fortuna nei paesi fiamminghi e olandesi, con artisti come Peter Aertsen e Vincenzo Campi. Le loro opere, spesso scene di mercato o di vita quotidiana, avevano un intento moraleggiante o sacro, talvolta con un tocco di sensualità.

Annibale Carracci

Annibale Carracci contribuì all'interesse per la scena di vita quotidiana con opere come "La grande macelleria". Carracci, insieme ai suoi fratelli e cugini, creò l'Accademia degli Incamminati, interessata allo studio della realtà. Caravaggio considerava Annibale Carracci tra i "valentuomini" interessati alle cose naturali.

Giovanni Ambrogio Figino

Giovanni Ambrogio Figino, un altro pittore lombardo, potrebbe aver realizzato la prima vera e propria natura morta autonoma con la sua "Fruttiera di persici". Le opere di Figino, attive a Milano, furono sicuramente spunti di interesse per Caravaggio.

Juan Sachéz Cotan

Juan Sánchez Cotán, in Spagna, realizzò opere strepitose come "Natura morta con mela cotogna, cavolo, melone e cetriolo". La composizione e la precarietà degli oggetti suggeriscono una riflessione sulla precarietà della vita.

Pieter Claesz (la precarietà della vita e il lusso)

Dopo Caravaggio, il genere della natura morta divenne un'occasione per riflettere sulla precarietà della vita e sulla caducità. Allo stesso tempo, nell'area fiamminga e in Francia, le nature morte divennero uno spunto per mostrare il lusso e la raffinatezza delle tavole imbandite.

Chardin, Cézanne, Morandi

Il genere della natura morta proseguì la sua fama, influenzando artisti come Chardin, Cézanne e Morandi. Giorgio Morandi, nel Novecento, si ritirò a raccontare la poesia solitaria e spirituale degli oggetti in scenari metafisici.

Le altre opere di Caravaggio

Caravaggio realizzò diverse opere in cui si occupava di teste di personaggi e dettagli con nature morte, mai autonome ma inserite in scenari più ampi. Esempi celebri sono "Ragazzo con canestra di frutta" e "Bacchino malato".

Analisi e significato dell'opera

La "Canestra di frutta" di Caravaggio, di piccole dimensioni, si trova nella Pinacoteca Ambrosiana di Milano. La composizione è decentrata ma equilibrata, con uno sfondo neutro e luminosissimo. Caravaggio rappresenta la frutta e le foglie non nel loro splendore, ma già nella fase del decadimento, offrendo un ritratto drammatico e struggente dell'umanità.

La Cena in Emmaus

Caravaggio citava spesso se stesso nelle sue opere. Nella "Cena in Emmaus" della National Gallery, si può notare una canestra di frutta che sporge dal tavolo, creando un'ombra intensa sulla tovaglia bianca, quasi una copia della "Canestra di frutta".

La pittura simile al vero che piace al popolo (Bellori)

Giovanni Bellori afferma che Caravaggio riusciva a fare breccia nel cuore del popolo, che apprezzava le cose dipinte dal naturale. Il popolo si riconosceva nelle opere di Caravaggio, creando un dilemma tra l'apprezzamento del reale e la comprensione delle belle forme.

Pollock vs Andy Warhol

Negli anni '50, negli Stati Uniti, l'espressionismo astratto di Jackson Pollock rifletteva sulla ricerca dell'interiorità, risultando elitario. Negli anni '60, la Pop Art di Andy Warhol tornò a qualcosa di perfettamente riconoscibile, come le lattine di zuppa Campbell, offrendo sicurezza e familiarità al pubblico.

Conclusione ("Move on")

La lezione si conclude con una riflessione sul genere della natura morta, invitando a considerare come Caravaggio abbia trasformato qualcosa di considerato "morto" in un'occasione per riflettere sul nostro passaggio terreno e sulla bellezza della vita.

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