DANTE: VITA e CRONOLOGIA delle OPERE

DANTE: VITA e CRONOLOGIA delle OPERE

Breve Sommario

Questo video esplora la vita e le opere di Dante Alighieri, fornendo un contesto storico e biografico per comprendere il suo lavoro. Il video analizza le fazioni politiche del tempo, il ruolo di Dante nella vita politica fiorentina, il suo esilio e la sua produzione letteraria.

  • Il video descrive le fazioni politiche del tempo, i Guelfi e i Ghibellini, e il loro impatto sulla vita di Dante.
  • Il video analizza la vita politica di Dante, la sua elezione a priore e il suo esilio da Firenze.
  • Il video presenta le opere di Dante, tra cui la Divina Commedia, la Vita Nova, il Convivio e il De Vulgari Eloquentia.

Contesto Storico: Guelfi e Ghibellini

Il video inizia con una spiegazione del contesto storico in cui Dante visse. In quel periodo, la società fiorentina e dell'Italia settentrionale era divisa in due fazioni politiche: i Guelfi e i Ghibellini. Queste fazioni erano nate in Germania, con i Guelfi che sostenevano la famiglia bavarese e sassone dei Welf, e i Ghibellini che sostenevano la famiglia sveva degli Hohenstaufen. Quando la casata sveva ottenne la corona imperiale, i nomi Guelfi e Ghibellini entrarono in Italia, rappresentando schieramenti opposti rispetto a Federico I di Svevia, noto come Federico Barbarossa. I Ghibellini appoggiavano Barbarossa, mentre i Guelfi lo contrastavano.

La Vita di Dante: Nascita, Famiglia e Formazione

Dante nacque a Firenze nel 1265, sotto il segno dei Gemelli. Apparteneva a una famiglia guelfa di piccola nobiltà urbana decaduta, ma vantava tra i suoi antenati Cacciaguida, che incontreremo nel Paradiso. Il padre di Dante, Alighiero, era considerato un usuraio, un'attività considerata deplorevole al tempo di Dante. La madre di Dante, Bella degli Abati, apparteneva a una importante famiglia fiorentina. Dante ricevette una formazione improntata sulle arti del trivio e del quadrivio, con Brunetto Latini come suo maestro. Dante viaggiò a Bologna nel 1287 per perfezionare il suo apprendistato retorico e letterario. Ricevette anche una formazione in musica, pittura, filosofia e teologia.

Il Matrimonio di Dante e la Storia d'Amore per Beatrice

Dante sposò Gemma Donati, appartenente alla famiglia dei Donati, che erano a capo dei Guelfi Neri. Questo matrimonio fu probabilmente determinato da motivi politici, nel tentativo di conciliare le due fazioni in lotta a Firenze. Dante e Gemma ebbero quattro figli: Giovanni, Pietro, Jacopo e Antonia, che in seguito divenne suora e assunse il nome di suor Beatrice. Il rapporto tra Dante e Gemma non fu un rapporto d'amore, ma fu caratterizzato da una difficile convivenza. La vera grande storia d'amore di Dante fu quella per Beatrice, probabilmente identificata con Bice di Folco Portinari, moglie di Simone dei Bardi. Questa storia d'amore è stata raccontata da Dante nella Vita Nova, che la scandisce in incontri successivi contrassegnati dalla ricorrenza simbolica del numero 9. La storia d'amore si concluse formalmente nel 1290 con la morte di Beatrice.

L'Amicizia di Dante con Guido Cavalcanti

Dante ebbe un'importante amicizia con Guido Cavalcanti, con cui si unì in un sodalizio letterario e poetico, determinato dalla comune appartenenza alla corrente dello Stil Novo e dalla comune militanza presso i Guelfi Bianchi. La fine dell'amicizia con Guido Cavalcanti è strettamente legata all'ingresso di Dante nella vita politica.

L'Ingresso di Dante nella Vita Pubblica

La vita pubblica di Dante iniziò nel 1289, quando partecipò alla battaglia di Campaldino contro i Ghibellini di Arezzo. Nel 1295, con la riforma degli Ordinamenti di Giustizia di Giano della Bella, Dante entrò ufficialmente nel governo della città di Firenze. Questa riforma prevedeva l'esclusione dei nobili da ogni pubblico ufficio, per evitare che esercitassero soprusi sul popolo. Nel 1295, i nobili poterono iscriversi a una corporazione e partecipare alla vita politica. Dante si iscrisse alla corporazione dei medici e degli speziali, e fu eletto nel consiglio dei 30, nel consiglio dei cento e infine, nel 1300, al priorato. In quel momento, Dante fu costretto a mandare in esilio i più facinorosi, tra cui il suo amico Guido Cavalcanti.

L'Esilio di Dante

Durante il suo priorato, Dante fu mandato a Roma come ambasciatore presso il papa Bonifacio VIII. Bonifacio VIII approfittò dell'allontanamento dei Guelfi Bianchi per invitare Carlo di Valois a Firenze, con l'obiettivo di pacificare le due fazioni, ma in realtà per consentire il rientro dei Guelfi Neri. I Guelfi Neri, capeggiati da Corso Donati, si diedero a atti di violenza pubblica per sei giorni, saccheggiando, distruggendo e violentando le donne dei Guelfi Bianchi. In seguito, istituirono un tribunale che mise sul banco degli imputati gli esponenti dei Guelfi Bianchi, tra cui Dante. Dante fu accusato di baratteria, ovvero di arricchimento illecito durante i suoi incarichi pubblici, e condannato a due anni di esilio. Dante non si presentò a difendersi e fu condannato a morte in contumacia. Da quel momento in poi, Dante non fece mai più ritorno a Firenze.

Il Peregrinare di Dante

Dopo l'esilio, Dante cercò in tutti i modi di tornare a Firenze, ma quando i Guelfi Bianchi decisero di ricorrere alla via delle armi, Dante li abbandonò, bollandoli come "compagnia malvagia". Dopo la battaglia della Lastra del 1304, che decretò la definitiva sconfitta dei Guelfi Bianchi, Dante iniziò il suo lungo peregrinare, che lo condusse in diverse città d'Italia: Verona, Treviso, Lunigiana, Lucca, Casentino e Ravenna. Nel 1310, la discesa di Arrigo VII di Lussemburgo in Italia alimentò le speranze di Dante di poter rientrare a Firenze, ma Arrigo VII morì prima di poter realizzare queste speranze. Dante morì di malaria a Ravenna nella notte tra il 13 e il 14 settembre del 1321.

Le Opere di Dante

Dante scrisse diverse opere, tra cui la Divina Commedia, la Vita Nova, il Convivio, il De Vulgari Eloquentia, le Rime, la Monarchia e le opere minori. La Vita Nova è un prosimetro in 42 capitoli che narra l'amore idealizzato per Beatrice. Il Convivio è un trattato incompiuto in volgare fiorentino, che aveva intenzioni enciclopediche. Il De Vulgari Eloquentia è un altro trattato incompiuto in latino sulla lingua volgare. Dante si proponeva di dimostrare la dignità del volgare, che era stata rinnegata a vantaggio della produzione in latino. La Monarchia è un trattato in latino che affronta la questione politica e le relazioni tra stato e chiesa. Tra le opere minori di Dante ricordiamo il Fiore e il Detto d'Amore, opere giovanili elaborate sul modello del Roman de la Rose, e l'Epistola a Cangrande della Scala, considerata un manifesto di presentazione della Divina Commedia.

Schema delle Opere di Dante

Il video si conclude con uno schema che mostra la collocazione delle opere di Dante all'interno della sua biografia. Lo schema evidenzia come la produzione delle rime si estenda per tutta la vita di Dante, mentre la Divina Commedia interessa gli ultimi anni della sua vita. Il Convivio e il De Vulgari Eloquentia furono opere incompiute, mentre la Monarchia è collocata in un arco di tempo piuttosto ampio. Il Fiore e il Detto d'Amore sono collocati nel periodo anteriore alla morte di Beatrice, mentre la Vita Nova è stata scritta nel periodo immediatamente successivo alla morte di Beatrice.

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