Breve Sommario
Il video discute il Lodo Moro, un accordo segreto tra l'Italia e le organizzazioni palestinesi negli anni '70 per prevenire attacchi terroristici in cambio di libertà di azione in Italia. L'accordo, negoziato da Aldo Moro, prevedeva la non interferenza italiana nelle attività palestinesi illegali, inclusi il traffico di armi, e la scarcerazione di esponenti palestinesi arrestati. Il video esplora le motivazioni politiche dietro l'accordo, le sue implicazioni legali e le controversie che lo circondano, inclusi i possibili collegamenti con eventi come la strage di Bologna e il disastro di Ustica.
- Il Lodo Moro era un accordo segreto tra Italia e organizzazioni palestinesi negli anni '70.
- L'accordo mirava a prevenire attacchi terroristici in Italia in cambio di libertà di azione per i palestinesi.
- Aldo Moro giocò un ruolo chiave nella negoziazione dell'accordo.
- L'accordo solleva questioni legali e morali, data la sua natura segreta e le implicazioni per la giustizia.
- Esistono teorie che collegano il Lodo Moro a eventi come la strage di Bologna e il disastro di Ustica.
Introduzione al Lodo Moro
Il video introduce il tema del Lodo Moro, un accordo segreto stipulato dall'Italia con alcune organizzazioni palestinesi nei primi anni '70. Questo accordo mirava a proteggere l'Italia da attacchi terroristici da parte di queste organizzazioni, che avevano iniziato a esportare il terrorismo in Europa. In cambio, i palestinesi ottenevano la libertà di operare in Italia, svolgendo attività illegali come il traffico di armi, con la garanzia di scarcerazione per i loro membri arrestati. L'autore sottolinea che, di fronte a un nemico impossibile da sconfiggere, l'accordo diventa una necessità.
Definizione e Origini del Lodo Moro
Il Lodo Moro non è legato al delitto Moro, ma è un accordo segreto tra l'Italia e organizzazioni palestinesi stretto nei primi anni '70. L'obiettivo era proteggere l'Italia da attacchi terroristici in cambio della possibilità per i palestinesi di agire indisturbati sul territorio italiano, anche attraverso attività illegali come il traffico di armi. L'accordo fu esteso anche a gruppi non controllati dall'OLP dopo la strage di Fiumicino nel 1973, poiché l'OLP non era un'entità monolitica.
Il Contesto Storico e Politico
All'epoca, il fattore religioso contava meno rispetto ai fattori politici ed etnici. Le organizzazioni palestinesi erano in lotta contro Israele e avevano deciso di agire dal basso a causa dei fallimenti delle guerre militari condotte dagli stati arabi. Il primo accordo risale al 1973, con un allargamento successivo alla strage di Fiumicino. Alcuni studiosi parlano di un "Lodo Moro bis" con il solo FPLP, a causa di divisioni interne all'OLP. La strategia palestinese di esportare il terrorismo in Europa mirava a sensibilizzare l'opinione pubblica europea.
Negoziati e Figure Chiave
Aldo Moro, figura politica di spicco, diede indicazioni al capo del servizio segreto (SID) di risolvere la questione dei rapporti con i palestinesi. Il colonnello Stefano Giovannone, soprannominato "Stefano d'Arabia", fu nominato plenipotenziario italiano per i rapporti diretti con i palestinesi e si recò in Libano alla fine del 1972. Altri paesi come Germania, Austria e Francia fecero accordi simili con i palestinesi. In cambio, i palestinesi ottennero la possibilità di agire sui territori di questi paesi.
Filo-palestinismo vs. Filo-israelianismo nella Politica Italiana
Nella politica interna italiana, non c'era una divisione netta tra filo-palestinesi e filo-israeliani. I partiti di governo tendevano a essere più filo-occidentali, mentre i partiti di sinistra mostravano maggiore comprensione per la causa palestinese. L'Italia tendeva a essere filo-israeliana perché parte del blocco occidentale, ma anche filo-araba per interessi nazionali legati alla sicurezza e all'approvvigionamento energetico. L'Italia consentiva ai palestinesi di operare traffici illeciti, ma lasciava anche mano libera agli agenti israeliani.
Benefici e Costi del Lodo Moro
Grazie al Lodo Moro, l'Italia fu protetta da atti terroristici per alcuni anni, come accadde anche in altri paesi. Tuttavia, questo sistema non veniva riconosciuto esplicitamente da nessuno dei paesi interessati. Il Lodo Moro fu praticato anche prima del 1973, con la scarcerazione di personaggi coinvolti in attentati. Dal punto di vista giuridico, l'accordo era illegale, ma i suoi fautori invocavano la ragione di stato.
Implicazioni Legali e Controversie
L'illegalità del Lodo Moro spiega il comportamento di chi si è ritrovato sotto inchiesta per aver partecipato alla sua implementazione. Alcuni cercarono di farlo passare come un accordo politico ordinario, nonostante le liberazioni di terroristi. Ci furono ironie e dibattiti parlamentari sul fatto che terroristi condannati venivano rilasciati in poche settimane. La legge Valpreda fu utilizzata per consentire ai palestinesi di non rimanere in carcere in attesa del processo.
Il Caso dei Missili di Ortona e la Formalizzazione del Lodo
L'episodio dei missili di Ortona nel 1973 spinse Aldo Moro a sistematizzare l'accordo con i palestinesi. Dopo l'arresto del gruppo coinvolto, si decise di allontanarli dall'Italia e di formalizzare meglio l'accordo. Non si sa con certezza se il Lodo Moro fosse un accordo scritto o verbale, ma ci sono testimonianze contrastanti. Sull'esistenza dell'accordo non ci sono dubbi, ma sui termini sì, data la mancanza di un testo scritto.
Prove e Testimonianze sull'Esistenza del Lodo Moro
Sull'esistenza dell'accordo non ci sono dubbi, ma sui termini sì, data la mancanza di un testo scritto. Ci sono testimonianze convergenti e fatti concludenti sulle liberazioni e scarcerazioni. Funzionari del SID e del SISMI ammisero l'esistenza dell'accordo durante un'inchiesta sul traffico di armi. Documentazioni sono state trovate grazie alla direttiva Renzi e successivi provvedimenti. Il colonnello Giovannone oppose il segreto di stato nel 1984, affermando che l'accordo non aveva a che fare con il terrorismo.
Il Riferimento al Lodo Moro nelle Lettere di Aldo Moro
Nelle sue lettere del 1978, Moro ricorda che per i palestinesi era stata fatta la scarcerazione di terroristi e chiede perché non si dovesse fare lo stesso per lui. Questo è un'ulteriore prova dell'esistenza di accordi con i palestinesi. C'è stata una negazione ufficiale dell'accordo, gestito dai "Morotei" e ignoto anche a figure di spicco delle istituzioni. Un sottosegretario moroteo negò l'esistenza di accordi con i palestinesi in parlamento, nonostante Moro fosse uno dei principali fautori.
La Fine del Lodo Moro e il Cambiamento degli Attori
Il Lodo Moro, almeno nei termini originali, non esiste più. All'interno della galassia palestinese, i tempi sono cambiati e i principali soggetti degli anni '70 sono stati soppiantati da nuovi soggetti. La crisi del Lodo Moro si apre con l'episodio di Ortona nel 1979, quando viene fermato un terzetto che trasporta pezzi di missile e viene coinvolto Abu Anzeh Salé, numero uno dell'FPLP in Italia.
La Crisi di Ortona e le Minacce Palestinesi
Dopo l'arresto di Salé e del terzetto, l'OLP si tira fuori, mentre l'FPLP minaccia le autorità italiane, chiedendo la scarcerazione e la restituzione delle armi o una compensazione. La vicenda di Ortona era di estrema importanza per i palestinesi, poiché temevano un effetto domino che avrebbe danneggiato le loro attività. Le comunicazioni arrivano al Ministero degli Esteri, ma il presidente del consiglio Cossiga e il sottosegretario Mazzola non ne sapevano nulla.
Il Governo Cossiga e la Rottura con il Lodo Moro
Cossiga scopre l'esistenza del Lodo Moro e decide che il processo per la vicenda di Ortona andrà avanti. Tra il 1973 e il 1979, la minaccia terroristica è mutata, con le Brigate Rosse diventate il pericolo pubblico numero uno. Le Brigate Rosse cooperavano con il terrorismo palestinese, costruendo depositi di armi. Cossiga è più filoatlantico di Moro e il contesto internazionale è cambiato, con un raffreddamento dei rapporti USA-URSS.
Il Ruolo della Magistratura e dei Servizi Segreti
Nel 1973, il consigliere giuridico Chirico suggerì di utilizzare la legge Valpreda per mettere in libertà i palestinesi, con l'aiuto dei servizi segreti italiani. La magistratura fa il suo dovere nel processo per la vicenda di Salé, condannando tutti in primo grado. L'FPLP manda una lettera al tribunale chiedendo la scarcerazione, ma il governo nega l'esistenza di accordi e il processo va avanti.
La Condanna di Salé e la Retromarcia dell'Italia
Nel 1981, Salé viene condannato anche in secondo grado, ma viene scarcerato e si dà alla fuga. Nell'estate del 1980, i giornalisti Italo Toni e Graziella De Palo scompaiono a Beirut, nella zona controllata dai palestinesi. L'ambasciatore italiano D'Andrea imbocca la pista palestinese, ma viene contrastato dal Sismi e da Giovannone, che compiono reati per favorire i palestinesi.
Ustica, Bologna e il Ritorno al Lodo Moro
L'Italia fa marcia indietro nell'estate del 1980, a seguito di minacce di colpire innocenti e strutture di trasporto. L'autore ritiene che l'attentato alla stazione di Bologna dovrebbe essere rivisto indagando sulla pista palestinese. Per Ustica, rimane aperto il nodo se fu una battaglia aerea o una bomba. L'autore propende per la bomba, ma propone un organismo terzo che metta a confronto le divergenze peritali.
Legami tra Brigate Rosse e Terrorismo Palestinese
All'inizio degli anni '70, le Brigate Rosse simpatizzavano per la causa palestinese, ma non erano considerate partner affidabili. Nel 1978, i palestinesi ruppero gli indugi e si accordarono con le Brigate Rosse, che erano diventate più forti con il sequestro Moro. Inoltre, la situazione in Libano rendeva necessario trovare un accordo per portare le armi altrove. Dalla Chiesa si preoccupava di questo legame, mentre Santo Vito minimizzava.
La Sopravvivenza del Lodo Moro e le Sue Evoluzioni
Il Lodo Moro sopravvive a Moro fino alla crisi di Ortona e viene ripristinato con la scarcerazione di Salé. Non si sa quando si esaurisce, ma è possibile che si sia evoluto con nuovi soggetti. Nel Lodo Moro, pare che ci fosse un'eccezione per gli obiettivi israeliani. Oggi, è possibile che si ripetano accordi simili sotto altre forme, con diversi soggetti e preoccupazioni. Il caso Almasri potrebbe essere un esempio di accordi con la Libia per interessi intuibili.
Realpolitik e Conclusioni
Come nel Lodo Moro, è certo che ci siano stati reati da parte di chi partecipava a realizzarlo e che si cerchino di coprire. Questo è la Realpolitik. L'autore sottolinea che, di fronte a un nemico impossibile da sconfiggere, è necessario accordarsi con lui.