Breve Riepilogo
Il video analizza le fragilità interne di Francia e Gran Bretagna negli anni '20 e '30, sfatando l'immagine di isole felici in un'Europa tormentata. Contrariamente alla percezione comune, queste democrazie europee erano tutt'altro che omogenee e forti, e le loro divisioni interne e debolezze economiche le resero incapaci di resistere efficacemente alle pressioni internazionali e all'ascesa dei totalitarismi.
- La Francia, colpita dalla crisi del '29 e dall'ascesa di Hitler, si divise a causa delle politiche progressiste del Fronte Popolare, che spaventarono i ceti medi e portarono a una fuga di capitali.
- La Gran Bretagna, alle prese con le conseguenze della crisi del '29 e desiderosa di mantenere la Germania come partner commerciale, adottò una politica di appeasement che rifletteva le divisioni interne tra chi sosteneva la fermezza e chi privilegiava gli interessi economici.
Introduzione: Francia e Gran Bretagna negli anni '20 e '30
Spesso si considerano Francia e Gran Bretagna come "isole felici" nell'Europa degli anni '20 e '30, soprattutto in contrasto con i drammi che affliggevano Germania e Italia. Ci si interroga sul perché queste democrazie europee non siano intervenute prima per fermare l'ascesa dei totalitarismi. Tuttavia, un'analisi più approfondita rivela che questi paesi erano tutt'altro che omogenei, forti e capaci di resistere alle pressioni internazionali.
La Francia del Fronte Popolare e le sue divisioni interne
La Francia fu duramente colpita dalla crisi del '29 e dall'ascesa al potere di Hitler nel 1936. In risposta, nacque il Fronte Popolare, un'alleanza tra le forze della sinistra francese per formare un governo progressista attento alle problematiche del lavoro e del proletariato. Il governo guidato dal socialista Léon Blum introdusse politiche a favore dei lavoratori, come la settimana lavorativa di 40 ore, le ferie pagate e la libertà di organizzazione sindacale, portando a un'esplosione del numero di iscritti ai sindacati. Tuttavia, queste politiche crearono profonde divisioni nella società francese: i ceti medi e le imprese, spaventati, trasferirono capitali all'estero, e gli Stati Uniti non offrirono un sostegno finanziario adeguato. Nel 1938, Blum fu costretto a dimettersi e il suo successore smantellò le conquiste sociali, economiche e politiche del Fronte Popolare. Di conseguenza, la Francia si trovò profondamente divisa e incapace di attuare una politica internazionale democratica, il che contribuì alla sua rapida conquista da parte della Germania nel 1940 e alla successiva collaborazione con il regime nazista sotto il maresciallo Pétain.
La Gran Bretagna e la politica di "appeasement"
La Gran Bretagna non si riprese completamente dalla crisi del '29 e affrontò una svalutazione della sterlina e una contrazione del commercio internazionale, a cui cercò di far fronte con la creazione del Commonwealth, una sorta di espansionismo protezionistico. Il paese divenne sempre meno influente sul piano economico e sempre più desideroso di compiacere la Germania come sbocco per la propria manifattura e finanza. Alla conferenza di Monaco del 1938, la Gran Bretagna presentò due posizioni contrastanti: quella dell'"appeasement", sostenuta da Chamberlain e rappresentativa degli interessi della grande industria e della finanza, che vedeva nella Germania un mercato di sbocco, e quella di Churchill, favorevole a una politica di fermezza. Il compromesso che ne derivò rifletteva la priorità degli interessi economici britannici, rendendo difficile per la Gran Bretagna opporsi efficacemente all'ascesa della Germania.
Conclusioni
Le profonde divisioni interne e le debolezze economiche di Francia e Gran Bretagna negli anni '30 resero difficile per queste potenze democratiche affrontare un'istanza totalitaria e violenta in grado di prevaricarle.