Breve Riassunto
Masaccio, pittore fiorentino del Rinascimento, rivoluzionò l'arte con l'uso innovativo della prospettiva, della luce e del colore. La sua breve vita non gli impedì di lasciare un'impronta indelebile, ispirando generazioni future di artisti.
- Masaccio è considerato uno dei padri fondatori del Rinascimento insieme a Brunelleschi e Donatello.
- Le sue opere principali includono il Trittico di San Giovenale, gli affreschi nella Cappella Brancacci e l'affresco della Trinità.
- La sua arte si distingue per l'uso della prospettiva lineare, l'espressività dei volti e l'approccio naturalistico.
Introduzione a Masaccio
Masaccio, pittore fiorentino vissuto solo 26-27 anni, è stato una figura rivoluzionaria nell'arte, considerato uno dei padri fondatori del Rinascimento insieme a Leon Battista Alberti, Brunelleschi e Donatello. Il suo vero nome era Tommaso di Ser Giovanni di Mone Cassai, ma fu soprannominato Masaccio, secondo Vasari, perché era talmente immerso nell'arte da trascurare il resto. Nel 1422 divenne membro della corporazione dei pittori a Firenze, che all'epoca faceva parte dell'Arte dei Medici e degli Speziali.
Stile e Innovazioni Artistiche
Il Trittico di San Giovenale è considerato il suo primo lavoro, rivelando già uno stile personale. Masaccio fu il primo a utilizzare luce e colore per dare maggiore impatto alle sue opere, distaccandosi dallo stile gotico per un approccio più naturalistico. L'espressività dei volti e delle posture che seppe dare ai suoi personaggi fu rivoluzionaria. Si ispirò a Giotto per la solennità dei sentimenti e la grandiosità delle forme, basando i suoi risultati sulla padronanza della prospettiva e sull'uso di una fonte luminosa coerente.
Opere Principali
Masaccio ha lasciato tre grandi opere che incarnano i suoi principi innovativi: un polittico per la chiesa del Carmelo a Pisa, oggi disperso in vari musei; un ciclo di affreschi realizzati in collaborazione con Masolino nella Cappella Brancacci a Santa Maria del Carmine a Firenze; e l'affresco della Trinità in Santa Maria Novella, sempre a Firenze. L'affresco della Trinità è il primo esempio di uso sistematico della prospettiva lineare, creando un'illusione di tridimensionalità così realistica che gli spettatori dell'epoca pensavano avesse scavato una volta nel muro.
Giovanni di Ser Giovanni "Lo Scheggia"
Il fratello minore di Masaccio, Giovanni di Ser Giovanni, era anche lui pittore, conosciuto come "lo Scheggia". Il soprannome potrebbe derivare dalla sua figura longilinea o da un legame con la falegnameria, dato che il nonno fabbricava scatole di legno. Lo Scheggia si dedicò spesso alla decorazione di oggetti come cassoni e deschi da parto.
Eredità e Morte
In vita, Masaccio ottenne solo una modesta reputazione e molti fiorentini rimasero indifferenti alle novità della sua arte. Tuttavia, fu una grande fonte di ispirazione per i maestri della generazione successiva, tra cui Beato Angelico, Piero della Francesca e Filippo Lippi. Nel 1428 si trasferì a Roma, lasciando incompiuti alcuni lavori a Firenze, e morì improvvisamente alla fine dello stesso anno. Secondo una leggenda, fu avvelenato da un pittore rivale, geloso del suo talento.

